#WorldPress 2013: la Foto più bella è ritoccata, si accende la polemica

 

 In rete montano le polemiche dopo la vittoria di Pau Hansen ad uno dei più importanti premi di fotografia a livello mondiale, il World Press Photo Award. Oggetto della discussione è l’evidente utilizzo di software di fotoritocco in uno scatto di reportage già colmo di tragicità.

Foto Vincitrice del World Press Photo Award di Paul Hansen
Foto Vincitrice del World Press Photo Award di Paul Hansen

Il Fotocineclub di Mantova vuole segnalarvi un dibattito che si sta scatenando in rete dopo le premiazioni al recente  World Press Photo Award. La foto vincitrice (scattata da  Paul Hansen), infatti, presenta evidenti segni di fotoritocco. Nei forum in rete la polemica è già incandescente per la scelta del fotografo sulla “teatralizzazione del colore”  e l’utilizzo massiccio di pennelli elettronici per rendere ancora più drammatica una scena già pregna di tragicità. Lo scatto mostra il funerale concitato e affranto di Suhaib e Muhammad, fratellini palestinesi di due e quattro anni uccisi il 20 novembre nel bombardamento israeliano della loro casa a Gaza City. Il punto focale del dibattito si concentra non tanto al contenuto della fotografia, ma allo stile utilizzato per raccontare quell’avvenimento. Non serve infatti essere profondi intenditori di fotografia per capire l’intervento in post produzione del fotografo: colori pittorici, dettagli nitidissimi in una scena in realtà molto concitata e un fascio di luce calda che piove da sinistra in un vicolo in realtà stretto e buio.  Sappiamo che gli “aggiustamenti” dopo lo scatto erano ben noti anche all’era della pellicola: molti fotogiornalisti entravano in camera oscura con un negativo e ne ricavavano una stampa ben diversa attraverso la profonda conoscenza dei processi chimici per imprimere l’immagine su carta. La differenza è che oggi pare non esistere più uno stile che si differenzia da altri. L’utilizzo dei software di fotoritocco sempre più diffusa sta infatti rendendo le fotografie sempre più standardizzate tanto che, sostiene Pietro Masturzo (vincitore World Press 2010) “il fotoritocco ora lo fanno tutti, con gli stessi strumenti, lo stesso stile, e il risultato è che, Gaza o Siria o Haiti, le foto sono ormai tutte uguali. Peggio ancora, rendono uguale quel che raccontano. Io sono tentato di tornare indietro di vent’anni, al bianco e nero e alla camera oscura…” .

Seguiranno interventi di alcuni fotografi del Fotocineclub di Mantova che ci racconteranno il loro punto di vista sulla questione “fotoritocco”.

Andrea Danani – Fotocineclub Mantova

 

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