“Sali in macchina e scatta!”, parte la nuova iniziativa del Fotocineclub di #Mantova aperta tutti

Foto © Andrea Danani
Foto © Andrea Danani

Parte ufficialmente la nuova iniziativa fotografica del Fotocineclub di Mantova aperta a tutti: dopo il grande successo di “Cara Mantova ci mostri il lato B” dello scorso anno (moltissime le fotografie raccolte e poi pubblicate), è ora il turno di Sali in macchina e scatta!

Pochissime le regole da seguire….

… ecco cosa devi fare per inviarci le tue fotografie


SALI IN MACCHINA E SCATTA! – COME PARTECIPARE:

Il gioco fotografico è molto semplice si tratta di fotografare situazioni dall’interno dell’automobile facendo in modo che questa sia sufficientemente evidente nell’immagine includendo un finestrino, un poggiatesta, uno specchietto retrovisore, un sedile o quello che volete.

Naturalmente potete rivolgere l’obbiettivo anche verso l’interno dell’auto mettendo maggiormente in risalto questa piuttosto che l’ambiente esterno, potete includere l’autista e gli altri passeggeri.

Non è necessario poi che sia un automobile, potrebbe essere un camion, un autobus, un furgoncino ecc., l’importante che sia un mezzo a 4 ruote (no motorini, biciclette, treni ecc…) e non è nemmeno necessario che la macchina sia in movimento, potete fotografare tranquilli con la macchina ferma al parcheggio.

Insomma si tratta comunque di creare un’immagine interessante usando gli elementi dell’automobile stessa a sostegno della composizione dell’immagine.

Ogni mezzo fotografico è consentito: dal cellulare, alla macchina a banco ottico con lastre formato 13×18 cm.

Possiamo anche andare a scartabellare nei nostri archivi fotografici se non vogliamo fare la fatica di muoverci.

Ovviamente, per chi si muove, il consiglio è quello che l’auto sia nelle salde ed attente mani dell’ autista e voi siate il passeggero.

Non c’è bisogno di fare lunghi viaggi, abbiamo fatto qualche esperimento e abbiamo visto che si ottengono immagini interessanti senza andare oltre cinque chilometri da casa.

Se però volete andare in Cina fate voi.

Il gioco è aperto a tutti i giovani da 99 anni in giù con l’unico obbligo di mettere un “like” alla nostra pagina Facebook.

Nessun premio se non il divertimento di partecipare, ma alla ripresa autunnale degli incontri del Fotocineclub dedicheremo una serata di proiezione delle immagini più belle, più divertenti e significative.

Siate creativi! non c’è solo lo specchietto retrovisore.

COME INVIARE LE TUE IMMAGINI?

1) pubblicandole direttamente nella nostra bacheca Facebook

2) inviandole a info.fotocineclubmantova@gmail.com indicando il tuo nome e cognome

 Buon divertimento!

NB: un suggerimento che vi diamo per prendere qualche spunto è visionare lo splendido lavoro di un grande maestro della fotografia come Lee Friedlander. Il grande fotografo statunitense, infatti, creò delle serie di fotografie pazzesche direttamente dalla propria automobile…

Le gallerie fotografiche del “7×7”

Ogni mese il FCC di Mantova propone la serata “7×7” dove 7 fotografi (8 in questo caso) soci del circolo portano 7 scatti personali da sottoporre alla critica del pubblico in sala. Quello che ne scaturisce è sempre un interessante dibattito frutto delle diverse sensibilità dei presenti. Di seguito pubblichiamo tutte le gallerie del 7×7 del 2 Febbraio.

Hanno partecipato:

– Francesca Maccari
– Luca Giubertoni
– Laura Savazzi
– Renzo Gatti
– Ilario Tanadini
– Rosy Fezzardi
– Massimo Pignoli
– Giuseppe Tripodo

Calendario attività del FCC


Francesca Maccari 

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Luca Giubertoni

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Laura Savazzi

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Renzo Gatti

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Ilario Tanadini

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Rosy Fezzardi

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Massimo Pignoli

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Giuseppe Tripodo

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Lunedì 9 Febbraio il FCC ospita Anna Volpi con “Visioni dell’attimo, l’erotico guardato attraverso i miei occhi”

Lunedì 9 febbraio il Fotocineclub ospita Anna Volpi con “Visioni dell’attimo, l’erotico guardato attraverso i miei occhi”. Alle ore 21 presso la nostra sede di via Facciotto.

Di seguito una biografia della fotografa:

© Anna Volpi
Foto © Anna Volpi

Una vecchia Olympus Om2. Qualche istruzione del padre. Giornate a piedi nudi in Florida. I pochi soldi guadagnati durante l’università spesi in rullini.
Poi la California, Los Angeles. Un lavoro in un grosso centro di fotografia. Materiale a disposizione a bassissimo costo, a volte gratis. L’opportunita’ di lavorare come assistente su piccolissimi progetti di amici sui tetti sopra la metropoli, altre volte in set studiati con altri 6 assistenti.
Arriva una Nikon F3, che subito parte con Anna per il sud-est asiatico, poi per il sud America. Il peso e il volume dei rullini nello zaino e’ tanto, e i piccoli rotoli di immagini sono il bene piu’ prezioso durante quegli anni.
Nel 2008 la F3 e la Om2 escono raramente, ora il centro delle attenzioni si sposta sulle Nikon digitali, e cominciano le prime sperimentazioni, ora che Anna e’ ferma a Mantova.
Immagini nate da sogni, concettuali e surreali, esplorazioni della mente.
La permanenza nel territorio dei Gonzaga vede anche lavori con una rivista di cucina, matrimoni, illustrazioni fotografiche di libri, corsi per ragazzi.
Ora Anna trova grande ispirazione da materiali vari e tessuti, luoghi abbandonati, oggetti particolari. Le immagini diventano piu’ studiate, ricercate. Tutto e’ scattato in camera, concedendo alla post-produzione solo aggiustamenti di colore, esposizione, contrasto.

Foto © Anna Volpi
Foto © Anna Volpi

Il corpo rappresenta per Anna un’infinito parco giochi dove esistono tutte le sfaccettature della vita: tristezza, orgoglio, perdita, felicita’, stupore, passione, scoperta, erotismo. Quest’ultimo tema ha di recente riempito la visione fotografica di Anna. L’erotismo concepito come unione, momenti, incroci, sguardi, giochi di luce e linee del corpo. Parti del corpo a cui le persone si avvicinano e toccano, ma di cui non parlano, e perché no? Le immagini sfuggevoli dell’atto amoroso o sessuale, quelle che rimangono impresse nella memoria ma che col tempo mutano. 

A proposito di #creatività e regole – Riflessione di Paolo Fiaccadori

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A proposito di creatività e regole

di Paolo Fiaccadori

Una premessa breve. Io penso che in generale, nella vita di tutti, trovare tra le cose dei legami e condividerli susciti una reazione di piacere, mentre rompere dei legami provoca fastidio delusione e anche dolore se le cose sono tanto più importanti e vitali. Scoprire ad esempio che esiste una relazione di parentela tra due persone che si conosce da tempo suscita una piacevole sorpresa, e anche scoprire che due fenomeni fisici apparentemente distanti sono governati da una stessa comune legge provoca ugualmente piacere. Il mondo è tutta una rete di relazioni e noi ne godiamo quando le scopriamo (tanto più improvvisamente ed inaspettatamente) e le esprimiamo. Quando invece qualcosa viene diviso c’è una realtà che viene distrutta.

L’atto creativo trova e mostra delle relazioni, l’atto distruttivo annulla una realtà perchè ne separa le componenti.

Anche per ciò che riguarda il gesto artistico io credo che sia tale quando appunto genera e mostra relazioni tra cose. In fotografia (ma credo che, con opportune modifiche, quello che sto per dire sia applicabile a qualunque forma espressiva) io vedo tre tipi di relazioni.

Ci sono delle relazioni “interne” tra gli elementi stessi dell’immagine, ad esempio una persona che guarda qualcosa, qualcuno che parla ad un altro, qualcuno che usa qualcosa e così via. Ci sono delle relazioni di contrasto di similitudine e tant’altro tra i soggetti della foto.

Ci sono poi delle relazioni “geometriche” che mettono in relazione linee, curve, volumi dell’immagine tra di loro e con il contorno generalmente rettangolare della stessa. In questo tipo di relazioni rientrano tutte quelle, diciamo, regole compositive dei terzi, dell’orizzonte parallelo ad un lato dell’immagine e mille altre ancora. Infine ci sono relazioni tra l’ “interno” e l‘ “esterno” della fotografia, tra il contenuto e chi osserva e anche qui le relazioni possibili sono tante ma tutte riconducibili alle possibilità di sintonia (anche dissenso? non so poi dirò qualcosa su questo) tra il contenuto dell’immagine e l’esperienza di vita e di cultura dell’osservatore (un esempio banale la foto di un posto dove si è stati).

In questo caso, mi sembra di poter dire che quanto più la relazione che si stabilisce tra immagine ed osservatore è insolita, inaspettata e quanto più lontana dall’osservatore è la cosa rappresentata, tanto più suscita interesse. Noi tutti vediamo con piacere una foto del passato dei nostri luoghi (lontananza nel tempo) e fotografie di luoghi esotici anche contemporanei (lontananza nello spazio). E non solo lontananza di spazio o di tempo ma anche lontananza per cultura e direi anche per tecnologie usate nella creazione dell’immagine (motivo per cui molti che non sanno come funzioni Photoshop trovano spettacolari certi risultati mentre chi lo sa usare li trova banali e noiosi).

Naturalmente tutte queste relazioni variano nella loro intensità e nel loro valore, possono esserci e non esserci, possono esistere più o meno consapevoli nella mente di chi ha creato l’immagine e più o meno intelligibili in chi le osserva. Se ci sono solo relazioni di tipo geometrico compositivo l’immagine ha solo valore estetico, se ci sono solo relazioni “interne” alla foto allora diciamo che la foto “racconta” qualcosa, banale o importante non importa. Infine un immagine può coinvolgere emotivamente indipendentemente che sia sfocata, mossa e fatta “male”.

In conclusione io penso che la “bellezza” (o “bontà” o “interesse” o quello che si vuole) di una fotogragrafia dipenda da una miscela di queste relazioni poichè è l’insieme di queste ad essere rappresentativo della realtà che ci circonda la quale sussiste perchè tutto è relazionato. Quindi non si tratta che ci siano o non ci siano regole del tipo “orizzonte parallelo al bordo”. Se ci sono in gioco altre relazioni di maggior valore più coinvolgenti allora possiamo anche fare a meno dell’orizzonte “orizzontale”.

Dicevo prima della possibilità di “dissentire” con il contenuto di una fotografia. Potrei dire: non sono d’accordo con il contenuto ma la fotografia è fatta bene, cioè trovo nella foto altri tipi di relazione più o meno forti: la fotografia è fatta bene lo racconta bene ma mi lascia indifferente o peggio mi coinvolge in maniera negativa, la relazione con la realtà rappresentata è spezzata e il mio cuore reagisce con fastidio o con dolore.

Conosciamo i fotografi del Fotocineclub di #Mantova: Federico Ferro e Ilaria Brizzi

Cari amici, prosegue la rassegna per conoscere i protagonisti del nostro Circolo Fotografico. L’ultima volta abbiamo conosciuto i nostri Paolo Fiaccadori e Francesca Maccari, rispettivamente un “Senior” ed una “Junior” del Fotocineclub di Mantova. Anche questa volta vogliamo mettere a confronto “face-to-face” chi frequenta il circolo già da qualche annetto (Ilaria) con chi invece debutta per la prima volta sul nostro annuario 2014 (Federico).

Di seguito le gallerie fotografiche che mostrano i diversi stili e ambiti fotografici che i due esplorano, dimostrando duttilità e capacità di adattamento (fotografico) a seconda del tema trattato (sport, studio, fotoritocco, strada, ecc…)

FEDERICO FERRO (click sulla prima foto per aprire a tutto schermo):


ILARIA BRIZZI (click sulla prima foto per aprire a tutto schermo):

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