Fotocineclub #Mantova, arrivano i botti di fine anno

Si sta completando il programma delle attività del Fotocineclub Mantova prima della pausa che coincide con le feste natalizie... è giunta dunque l'ora di stilare il calendario dei primi tre mesi del 2014 con nuove iniziative interessanti.

Nel mese di novembre sono state presentate foto sportive di Stefano Saccani, foto del Cai di Ostiglia e foto di un viaggio in Bolivia mentre, dopo le produzioni dei soci Giuseppe Tripodo, con “ Magics at night”, e Tiziana Giacometti con“Armonia di colori”, lunedì 9 esposizione libera sempre dei soci prima del tradizionale scambio di auguri che chiuderà il 2013.

La prossima settimana sarà dedicata invece all’apertura di due mostre: la prima alla Farmacia Zanoni di San Pio X e la seconda al Penna Caffè, destinata ad ospitare anche in futuro iniziative di questo tipo. Ricapitolando: dal 9 dicembre alla Farmacia Zanoni di Mantova espone Gianni Cossu presidente del Fotocineclub Mantova con foto in bianco e nero sul tema “Geli di Russia”…  mentre Venerdì 13 dicembre alle ore 18,30 toccherà sempre a quattro fotografi del Fotocineclub inaugurare la mostra al  Penna. Andrea Danani, Luca Giubertoni, Paolo Fiaccadori e Giuseppe Tripodo terranno a battesimo la nuova galleria d’arte fotografica chiamata “Penna Gallery” (#pennagallery) dove il tentativo è quello di far nascere a #Mantova un piccolo centro culturale (in una location volutamente “diversa”) dedicato all’amata #fotografia che vuole andare oltre alla sola esposizione di opere fotografiche 

Sergio Martini – Fotocineclub Mantova

www.facebook.com/fotocineclubmantova

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“#Mantova, sogno e realtà” esposizione fotografica di Andrea Danani

AUTORE: Andrea Danani
QUANDO:
Inaugurazione 11 ottobre ore 19, fino al 12 novembre 2013
DOVE:  Civico#3 - Corte dei Sogliari, Centro Storico (Mantova)


Di seguito il commento del Presidente del Fotocineclub di Mantova, dott. Gianni Cossu.Locandina commento gianni cossu critica
Locandina Verticale Facebook UFF

Riprende alla grande la stagione del #Fotocineclub di #Mantova

Dopo la pausa estiva finalmente siamo ripartiti alla grande!.

Lunedì 23 settembre in occasione del primo incontro della nuova stagione, infatti, si è svolta l’Assemblea Ordinaria e Straordinaria del circolo, che ha rimesso in moto iniziative e novità sempre con al centro la grande passione per la Fotografia. Nella sezione “Calendario” potete già consultare il programma del Fotocineclub fino alle vacanze di Natale, mentre sul fronte delle mostre fotografiche vi invitiamo ad andare a visitare “Exit”, esposizione dedicata alla fotografia con sede all’Ovs di Mantova dove, tre l’altro, espongono anche i nostri Giovanni Fortunati e Gianni Cossu. Restano fissi gli appuntamenti del lunedì sera alle 21 nella attuale sede di Via Facciotto, 7 a Mantova (quartiere Te Brunetti, QUI la mappa), dove, naturalmente, siete invitati a partecipare per condividere con noi la passione per l’arte della Fotografia.

Questo il nuovo Consiglio Direttivo del Fotocineclub eletto in assemblea per il prossimo triennio :

Gianni Cossu (presidente)

Patrizia Castellani (vicepresidente)

Paolo Fiaccadori (segretario)

Meybol Colombiè (consigliere)

Andrea Danani (consigliere)

Luca Giubertoni e Sergio Martini sono stati nominati Revisori dei Conti.

Sergio Martini.

Robert #Capa: il fotoreporter

Il Fotocineclub di Mantova vi vuole segnalare una mostra importantissima del più importante fotoreporter di guerra di tutti i tempi: Robert Capa. La  vita di Capa, nonostante il successo a livello professionale, non è stata affatto semplice, anzi, il noto fotografo ha dovuto affrontare momenti difficili, a volte addirittura drammatici. Il nostro Alberto Mazzocchi ripercorre i punti salienti della vita del noto fotografo cogliendone i particolari più importanti ed emozionanti.

QUANDO: già in essere, fino al 14/07/2013
DOVE: Torino, Palazzo Reale
Andrea Danani - Fotocineclub Mantova

Robert #Capa: il fotoreporter

di Alberto Mazzocchi

Robert_Capa

Pochi giorni or sono è stata inaugurata a Torino, a Palazzo Reale, una retrospettiva che rimarrà aperta sino al 14 Luglio venturo dedicata al grande fotoreporter Robert Capa di cui si celebra quest’anno il centesimo anniversario della nascita

Nel 1913 infatti vedeva la luce a Budapest Endre (Andre) Friedmann che, giovanissimo, fu costretto a fuggire, prima a Berlino e poi a Parigi, per evitare, dati i tempi, di dovere pagare per due colpe gravissime: essere ebreo ed avere simpatie per il socialismo. Durante le peregrinazioni giovanili Endre impara ad usare la macchina fotografica, la piccola Leica, di cui intuisce l’agilità rispetto ai mastodonti in uso a quei tempi ed entra in contatto con artisti ed intellettuali. Frequenta assiduamente, fra gli altri, Henry Cartier Bresson  con cui fonderà, anni dopo, la famosissima agenzia Magnum Photos.

Nella capitale francese incontra Gerda “Taro” Pohorille che, responsabile delle stesse colpe del futuro fotoreporter, era fuggita dalla nativa Polonia.

Tra i due giovani, belli, pieni di vita, intraprendenti ma squattrinati nasce un forte legame sentimentale ed un proficuo sodalizio lavorativo.

Per superare le difficoltà con cui le agenzie accettavano le loro foto e per aumentare lo scarso compenso con cui venivano pagati (anche Gerda, sotto la guida di Andre, aveva imparato a fotografare) decidono di presentare i loro scatti come se fossero stati realizzati da un famoso ma fantomatico fotografo americano: Robert Capa.

Grazie a questo stratagemma la loro situazione professionale ed economica migliora decisamente ed in breve  i lavori di Capa sono ricercati e ben valutati.

Barcellona_1939Nel 1936 i due partono per la Spagna dove è in corso una feroce guerra civile e le loro foto contribuiscono a fare conoscere la situazione drammatica in cui vivono gli spagnoli, il successo arride loro ma, nel 1937, la malasorte pone tragicamente fine alla loro unione. Mentre gli aerei tedeschi bombardano le truppe lealiste Gerda viene travolta da un carro armato “amico”. Nonostante i disperati tentativi fatti per salvarla Gerda muore.

Visitare la mostra di Capa, che fu tra i primi a capire l’importanza della fotografia come mezzo di denuncia e di testimonianza, è come sfogliare un testo di storia dedicato agli eventi bellici che sconvolsero il mondo dal 1936 al 1954. Infatti non c’è fatto bellico che non veda il fotoreporter ungherese impegnato a raccogliere immagini cariche di compassione per le vittime delle guerre stando sempre a breve distanza dai soggetti dei suoi scatti.

Nel 1938 è in Cina dove documenta la resistenza alle truppe giapponesi da parte degli uomini di Chiang-Kai shek.

Robert CapaRitorna in Europa e partecipa agli eventi della 2a Guerra Mondiale  sui vari fronti: (particolarmente significative sono le foto realizzate in Sicilia e a Cassino), è in primissima linea durante lo sbarco in Normandia, vive intensamente la liberazione di Parigi e, appena finito il conflitto , si reca a Berlino per documentare la distruzione della capitale del Reich. Va poi in Israele dove segue il primo conflitto israeliano e dove ritorna per testimoniare il dramma dei rifugiati. È in questa circostanza che scatta una delle sue foto più intense e toccanti: fotografa una bimba vestita malamente, scalza e in lacrime.  E’ questa una delle immagini che meglio raccontano il dramma della guerra , della violenza, della sofferenza degli innocenti. Capa

Nel 1954 si reca in Indocina dove i francesi stanno cedendo sotto gli attacchi delle truppe locali impegnate a lottare per l’indipendenza. Il 25 Maggio 1954 una mina antiuomo uccide il fotografo che tante volte aveva rischiato la vita per essere quanto più vicino possibile all’azione.

Capa, che fu tra i primi ad utilizzare macchine di piccolo formato, dimostrò che le vecchie, gigantesche cassette allora in uso non potevano consentire di lavorare con velocità ed immediatezza e dimostrò pure che la qualità di una foto è legata alla distanza da cui viene ripresa; una immagine efficace non può essere scattata se non stando a ridosso dell’azione.

Roberto capaCercò sempre di applicare questa teoria e, come esempio, si devono ricordare le foto “slightly out of focus”  che scattò il 6 Giugno 1944 quando sbarcò con i primissimi soldati sulle sabbie di Omaha Beach, in Normandia.

Non è possibile descrivere le emozioni che le foto di Capa, scattate in modo potente e toccante allo stesso tempo, riescono a trasmettere, è molto difficile sintetizzare in poche parole la intensità dei sentimenti che esse generano nell’osservatore.

Chi più riuscì a dare una descrizione efficace e valida della sensibilità del grande fotoreporter fu John Steinbeck che scrisse: “(Capa) sapeva che non si può fotografare la guerra perché si tratta per lo più di una emozione. Ma lui riuscì a catturare quell’emozione scattando accanto ad essa. Era in grado di mostrare l’orrore subito da un intero popolo sul volto di un bambino.”

Alberto Mazzocchi – Fotocineclub Mantova

#Mantova è Patrimonio dell’umanità. E chi se ne frega (parte I)

Il Fotocineclub questa volta vuole porre l’attenzione sulla nostra amata città, Mantova. Un piccolo gioiello della Lombardia cui, di recente, è stato anche insignito del prestigioso “titolo” UNESCO di Patrimonio dell’Umanità. Indubbiamente stiamo parlando di un pezzo unico al mondo; un concentrato di storia, cultura e bellezze architettoniche di valore incalcolabile. Tutti noi fotografi mantovani (professionisti e non) abbiamo nei nostri archivi almeno uno scatto del famosissimo profilo della città dei Gonzaga, magari ritratto al tramonto e con una luce magnifica riflessa dal Lago di Mezzo. Un dipinto.

Profilo di Mantova  (foto ©Alberto Mazzochci)
Profilo di Mantova (foto ©Alberto Mazzocchi)

La bellezza mozzafiato di Mantova non ci deve però distogliere da alcuni particolari molto poco “Unesco-style”, che l’occhio di un fotografo, anche se amatore, non può far finta di ignorare. Il nostro Alberto Mazzocchi (autore degli scatti), ad esempio, passeggiando per il centro storico non ha potuto fare a meno di fotografare alcuni angoli della città che stonano decisamente con quella stupenda cartolina che vi abbiamo mostrato all’inizio del post. Graffiti sui muri, scritte con bombolette spray e vecchie bacheche informative fatiscenti sono solo alcuni esempi che vogliamo mostrarvi in questo primo assaggio della nostra ricerca fotografica non convenzionale di Mantova.

“Noi foto-amatori non possiamo non segnalare quelle situazioni che non sono assolutamente accettabili in una città, soprattutto in una che si fregia del titolo di Città dell’UNESCO. O pensiamo di vivere in un mondo perfetto, privo di  situazioni negative, di brutture?” (Alberto Mazzocchi)

Precisiamo che con questo argomento il Fotocineclub  non vuole affatto insinuare che Mantova non meriti il riconoscimento di Patrimonio dell’Umanità, anzi, tra i nostri obbiettivi (oltre quello di mostrare una Mantova differente dalle solite trite e ritrite cartoline) c’è proprio quello di sensibilizzare abitanti e turisti affinchè il nostro piccolo gioiellino venga  “coccolato” con le dovute attenzioni…

Andrea Danani – Fotocineclub Mantova

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