di Giorgio Sacchi - Fotocineclub Mantova Siamo nel 1935; il parco fotocamere Leica è costituito da:
_Leica standard (1932)
_Leica II (1932)
_Leica III (1933)
_Leica 250 FF Reporter (1934)
Le caratteristiche che queste fotocamere hanno in comune sono:
_ la tendina a scorrimento orizzontale
_ intercambiabilità obiettivi
_ tempi di scatto istantanee veloci sino ad 1/500 sec
_ il telemetro accoppiato alla messa a fuoco degli obiettivi (con l’ eccezione della Leica standard
che è priva di telemetro).
Si tratta di caratteristiche di tutto rispetto ma, evidentemente, non soddisfacenti le esigenze di Leitz che presenta un nuovo modello denominato Leica IIIA le cui caratteristiche principali sono:
_fotocamera a ottiche intercambiabili con innesto a vite standardizzato, passo 39×1
_otturatore a tendina a scorrimento orizzontale
_formato 24×36
_telemetro a sdoppiamento di immagine accoppiato alla messa a fuoco dell’ obiettivo
_trascinamento pellicola abbinato alla carica della tendina
_bottone tempi delle istantanee veloci: 1/20 1/30 1/40 1/60 1/100 1/200 1/500 1/1000 posa Z (B)
_bottone tempi delle istantanee lente: 1sec 1/2 1/4 1/8 1/20 posa T
Entrando più nel dettaglio, esaminiamo la fotocamera nelle seguenti viste:

(rotonde ) e del mirino (rettangolare).


_ levetta di svincolo tendina/trasporto pellicola
_bottone di scatto
_bottone trasporto pellicola e simultanea carica della tendina, coassiale al contafotogramm

telemetro che la messa a fuoco


posizione di riavvolgimento)

T. Per l’ utilizzo dei tempi lenti il bottone delle istantanee veloci va posizionato sul
tempo di 1/20 (20-1). La posa T consente di lasciare aperto l’ otturatore dopo lo
scatto; per richiuderlo va ruotato leggermente il bottone delle istantanee lente.

un sistema a cannocchiale che consente un ingrandimento di 1,5 volte, la cui messa a fuoco
è regolata dalla rotazione della leva che andrà posizionata orizzontalmente per grandi
distanze, verticalmente per distanze vicine al metro e inclinata in posizione
intermedia per distanze da 1,5 a 5 mt.

mosso dall’ obiettivo, aziona il telemetro. L’ innesto a vite è standardizzato come indicato
dallo “O” presente sul bocchettone portaottiche.
Con la IIIA la Leica raggiunge il suo massimo livello di prestazioni ed i futuri nuovi modelli, anche se più pregiati, presenteranno migliorie legate alla dotazione di accessori o alla praticità d’uso (oculari accoppiati, autoscatto, sincronizzazione flash, mirino con le cornicette delle focali 50 e 90mm). Per avere novità sostanziali bisognerà attendere il 1954 con la presentazione della M3 (innesto obiettivi a baionetta); la produzione della IIIA cesserà con il 1950 ma l’ innesto a vite resisterà sino al 1960.
La fotocamera qui esaminata è stata prodotta nel 1936 e consente tuttora un utilizzo tecnicamente ineccepibile.