Fotocamera AFIOM mod. Wega
periodo di produzione 1953-1956.
Nel 1953 la ditta AFIOM di Pordenone presenta sul mercato le fotocamere “Wega” e “Wega IIa”. Entrambe hanno la presa sincro-flash, ma la prima è simile alla “Leica standard” mentre la seconda, con telemetro, ricorda la “Leica III A” priva del bottone delle istantanee lente.
Oggetto di esame è il modello “Wega” (senza telemetro) nelle seguenti due versioni:
Differenze:

Foto 01: _fotocamera di sinistra (matr. 110): _obiettivo Wega f/3.5 (focale non indicata)
_presa sincro-flash in alto a sinistra
_l’ obiettivo è privo della leva per la messa a fuoco
_fotocamera di destra (matr. 662): _obiettivo Trixar 50 mm f/3.5
_presa sincro-flash in basso a sinistra
_l’ obiettivo presenta la leva per la messa a fuoco
bloccabile nella posizione di infinito grazie ad un
fermo presente sul’ anello delle distanze

Foto 02: _vista in pianta prima versione (matr. 110): fianchi arrotondati
_vista in pianta seconda versione (matr. 662): forma ottagonale
Per entrambe le versioni:
Otturatore a tendina a scorrimento orizzontale
Ottica intercambiabile con innesto a vite 39×1
Obiettivo rientrante per ridurre l’ ingombro
Formato 24×36

Foto 02-08 _ il bottone per le istantanee riporta i tempi da 1/20 ad 1/1000 di sec. più la posa B
_ il bottone di scatto è coassiale all’ attacco per lo scatto flessibile (con ghiera a
protezione della filettatura)
_ la leva di svincolo “tendina-avanzamento pellicola” ha il perno coassiale al bottone di
scatto
_ simili a Leica il bottone di riavvolgimento (di diametro maggiore nella seconda versione), il
contafotogrammi ed il bottone di carica.
Foto 03: si nota l’ obiettivo in posizione di lavoro (in foto 02–05–06 è in posizione rientrata).



Foto 06: il caricamento pellicola avviene togliendo il fondello e inserendo nell’ apposito vano il
caricatore già collegato con la pellicola al rocchetto ricevente

Foto 07: in evidenza la scala delle profondità di campo e quella dei diaframmi con relativo
selettore.

Foto 09: anche il meccanismo di chiusura del fondello riporta il numero di matricola (scrupolosità
veramente insolita).

E’ un peccato che la produzione sia cessata con il 1956 perché Afiom si è presentata sul mercato della fotografia con un livello qualitativo di tutto rispetto; in circa quindici anni di utilizzo ho impressionato molti rullini con entrambe le versioni Wega, con piena soddisfazione per i risultati ottenuti dal punto di vista dell’ affidabilità meccanica e della resa ottica.
Vi sono grandi somiglianze con le fotocamere Kristall di Domenico Chinaglia; mi sembra giustificato ipotizzare eventuali accordi di collaborazione tra le due ditte. Sarebbe interessante (ma non è questa la sede) una ricerca su eventuali rapporti/accordi tra Kristall (Belluno), Afiom (Pordenone), Sonne (Pordenone) e Officine Galileo di Pordenone.
Giorgio Sacchi – Fotocineclub Mantova