Anno 1940: nasce la “Leica III C” che sostituisce la “III B” e si affianca ai modelli
“Standard” e “II”.
Questa nuova versione, a differenza delle precedenti, presenta la calotta superiore in un
unico pezzo che ingloba mirino e telemetro (foto 06); viene ad essere leggermente
modificata anche la “levetta per la messa a fuoco del telemetro” che rimane comunque
posizionata sotto il bottone per il riavvolgimento pellicola (foto 08); gli oculari di mirino e
telemetro rimangono affiancati (foto 04).
E’ possibile utilizzare obiettivi con l’ ottica rientrante (foto 02); tutte le ottiche Leitz sono
intercambiabili e possono equipaggiare la “III C”. Il controllo del’ inquadratura può avvenire
con vari tipi di mirino. A titolo esemplificativo indichiamo i seguenti
focale 2,8 cm –> mirino per Hektor 1:6,3 2,8 cm
da focale 3,5 a focale 13,5 cm: mirino universale Vidom (con correzione della parallasse)
focali 20 e 40 cm –> dispositivo reflex
Il dispositivo reflex può essere utilizzato in abbinamento ad altri obiettivi in macrofotografia, con
ingrandimenti che vanno dal rapporto di riduzione di 1:2,2 per la focale 13,5 cm, al rapporto
di ingrandimento di 2,2:1 per la focale 2,8 cm.
In foto 07 si vedono i due “regolatori delle istantanee” lente e veloci con tempi di scatto che
vanno da 1 secondo ad 1/1000 di secondo oltre alle pose Z (B) e T. L’ otturatore è a tendina a
scorrimento orizzontale.
Il “bottone di scatto” presenta la solita ghiera a protezione della filettatura per l’ attacco
dello “scatto metallico” (foto 09); subito davanti troviamo la leva per svincolare il comando
della tendina dal trasporto della pellicola.
All’ interno del bocchettone porta ottiche (foto 06) si nota un cilindretto metallico che aziona il
telemetro, mosso dal movimento dell’ obiettivo durante la messa a fuoco.
In foto 05 notiamo il fondello aperto, il caricatore della pellicola e le istruzioni per il
caricamento ben visibili all’ interno del corpo macchina.
Leitz dava grande importanza alla carica della pellicola e dotava ogni fotocamera
di apposito caricatore da utilizzare con la pellicola a metraggio (foto 10).
In foto 11 notiamo lo “scatto metallico” (con il particolare tipo di attacco), il raccordo per
treppiede con l’ apposita riduzione per l’ uso con i moderni cavalletti, ed il paraluce.
Giorgio Sacchi – Fotocineclub Mantova