Grande soddisfazione per “Bianco in Russia” di Maurizio Cantore
Di seguito vi pubblichiamo il resoconto della bellissima serata di un esordiente nel mondo fotografico, il dott. Maurizio Cantore, primario dell’Oncologia dell’Ospedale di Carrara e protagonista questa volta di un progetto fotografico nelle fredde terre della Russia. Un insieme di scatti di strada, soprattuto ritratti, frutto di una ricerca psicologica che Cantore ha voluto paragonare alla sua quotidiana professione di medico. La serata si è svolta lunedì 11 marzo alle 21 presso il Fotocineclub di Mantova in via Facciotto 7. Andrea Danani – Fotocineclub Mantova
Il dott. Maurizio Cantore, primario dell’oncologia dell’Ospedale di Carrara, è stato ospite lunedì 11 marzo del Fotocinceclub di Mantova in una serata speciale (“Bianco in Russia”) che lo ha visto esordire nel mondo della fotografia. Le sue opere fotografiche (in rigoroso bianco e nero) si sono focalizzate su scene di vita “rubate” per strada in un recente viaggio a San Pietroburgo assieme presidente del Fotocineclub, Gianni Cossu. Cantore esordisce anticipando al pubblico presente in sala che la sua opera fotografica è rivolta alla ricerca di una fotografia di strada, con attimi rubati ai passanti, svelandone intimità forse proibite. Il lavoro lascia domande inevase e fissa il momento al posto dell’azione con melanconica fragilità. L’autore ha poi spiegato anche la scelta accurata della colonna sonora del video , unita in un unico filo conduttore nel musicista Borodin e alla tradizione russa . E’ arrivato poi il momento tanto atteso della visione del video, che alla fine ha riscosso il consenso unanime dei presenti, soprattutto per i ritratti delle persone, capaci di risaltare quel senso di “tristezza” quasi rassegnata e composta di un popolo che ancora sconta i segni del recente passato. “Un lavoro nato con una macchina fotografica non Reflex (la Lumix Fz 50) suggeritami da Gianni Cossu – commenta l ‘autore di Bianco in Russia – e con l’occhio fotografico di mio cognato che mi ha spinto a scattare dei ritratti senza mai mettere in posa i soggetti. Mi affascinava quello che poteva esserci dietro a questi atteggiamenti delle persone colte d’improvviso, anche per cercare in qualche modo di capirne le loro storie. E’ stato a tutti gli effetti uno studio psicologico pressoché identico a ciò mi trovo a fare quotidianamente nella mia professione di medico. Tutti i giorni, infatti, devo capire nel giro di pochi minuti come relazionarmi con chi mi sta di fronte, osservandone attentamente gli sguardi. Allo stesso modo nel mio progetto fotografico ho voluto dare una profonda attenzione agli sguardi dei passanti, ai silenzi e a tutti quei particolari che ho mostrato in esclusiva per il Fotocineclub di Mantova” .
Sergio Martini – Fotocineclub Mantova